379 castelli visitabili

Resoconto dell'incontro presso Castel Cles, a Cles,con  un nutrito gruppo di sindaci della Piana Rotaliana e delle valli di Non e di Sole, coi responsabili della promozione turistica locale, delle strutture castellane (erano presenti, oltre a quelli di Castel Cles, i proprietari di Castel Valer, Bragher e Nanno) e delle più importanti associazioni culturali che si occupano di dimore castellane. Nelle scorse settimane analoghi incontri s'erano tenuti a Rovereto e Fornace.

In apertura di riunione, la parola è stata data a Giorgio, il giovane rappresentante della famiglia Cles che ha fatto gli onori di casa. Giorgio Cles ha brevemente parlato non solo del patrimonio monumentale, storico e artistico custodito nel suo castello, attualmente chiuso perché in fase di restauro, ma ha anche illustrato un progetto più ampio di valorizzazione – guarda caso in sintonia proprio la "Rete dei Castelli" che l'assessore Panizza sta portando avanti, – che prevede tra le altre cose l'apertura al pubblico del castello e l'allestimento di una mostra con i quadri di famiglia e i ritratti degli antenati.

 "Questo progetto che abbiamo chiamato 'La Rete dei Castelli' – ha detto Panizza, che era accompagnato da Laura Boschini, dirigente del Dipartimento beni e attività culturali, e da Franco Marzatico, direttore del Museo castello del Buonconsiglio, – dopo la fase iniziale di mappatura delle strutture esistenti e quella che stiamo vivendo con questi incontri periferici per il coinvolgimento dei territori, sfocerà a breve nella fase successiva in cui sviluppare percorsi di valorizzazione e di promozione del vastissimo e ricco patrimonio identitario e culturale depositato nei castelli, per incrementarne la visibilità e la fruizione culturale e turistica sia da parte dei cittadini che degli ospiti visitatori". La Rete dei Castelli, che affida al Museo Castello del Buonconsiglio il ruolo del coordinamento scientifico, "ha come obiettivo innanzitutto la conoscenza del patrimonio e della sua consistenza – ha poi proseguito l'assessore, – ma subito dopo vuole individuare pacchetti e offerte che sappiano da un lato mettere le dimore castellane più importanti al centro di iniziative e di percorsi che coinvolgano tutte le realtà culturali e turistiche delle aree considerate. È in quest'ottica che puntiamo decisamente a cercare la collaborazione delle amministrazioni locali, delle ApT e delle Pro Loco, degli operatori culturali e dei proprietari dei castelli, per far sì che un'offerta culturale complessiva, che non si dimentichi ad esempio anche delle risorse naturalistiche e dei prodotti tipici, possa essere volano di sviluppo della socialità e ulteriore elemento di attrazione per i turisti, che sono sempre più alla ricerca di evocazioni identitarie forti e documentate". La prima fase ha per prima cosa portato a individuare e catalogare i ben 379 castelli visibili e visitabili. Per quelli visibili saranno approntati in collaborazione con la SAT appositi percorsi di visita; per quelli visitabili, verrà presentata una prima griglia di opportunità di scoperta rispetto a quelli immediatamente praticabili oppure già visitabili. Anche a Cles è toccato a Franco Marzatico presentare innanzitutto i sei ambiti geografici individuati e gli elementi specifici con cui ognuno è caratterizzato. Si tratta della Bassa Vallagarina ("La suggestione del medioevo tra amor cortese, battaglie ed eresie"; castello guida Beseno), Valle del Sarca, dei Laghi e Giudicarie ("La vita castellana nelle corti rinascimentali"; castello guida Castel Stenico); Trento e circondario ("Il Principato"; castello guida Buonconsiglio); Valli di Non e Sole ("La nobiltà rurale nelle Alpi"; castello guida Thun); Valsugana e Val di Cembra ("La via dei castelli, gli antichi percorsi dall'epoca romana a quella moderna"; castello guida Pergine). Queste proposte saranno inserite già da quest'anno nella brochure "Arte della Vacanza 2012" curata da Trentino Marketing in stretta collaborazione con il Dipartimento beni ed attività culturali. Per fare ciò è quindi necessario conoscere quali iniziative culturali già si svolgono e in generale quali offerte di visita del territorio siano già presenti e praticabili nelle sedi castellane e più generalmente nelle aree individuate, comprese le iniziative che prevedono l'offerta di prodotti tipici e l'enograstronomia. In tal modo verranno costruito un sistema di offerta integrato del territorio, un’offerta che sarà messa a disposizione della promozione turistica di Trentino Marketing, ma che figurerà anche negli altri siti provinciali quali TrentinoCultura.net. Questa fase è stata illustrata ieri sera da Giorgio Tavano Blessi, consulente che ha seguito l'accordo di promozione territoriale riferito a Castel Thun. "Quello della Rete dei Castelli – ha concluso l'assessore Panizza, – è un progetto di medio-lungo periodo col quale vogliamo creare un sistema gestionale autosufficiente, che verrà definito con specifici accordi d’ambito impostati sul modello già adottato in occasione dell’apertura di Castel Thun, ovviamente adattato e aggiornato alle esigenze che emergeranno caso per caso e tenuto conto anche dell’auspicato coinvolgimento di soggetti privati". La proposta dell'assessorato provinciale alla cultura, che già aveva riscosso unanimi consensi nella prima riunione a Castel Roccabruna di Fornace e in quella successiva di Rovereto, è stata accolta e condivisa con convinzione anche nella riunione di Cles e verrà illustrata nel corso del mese di febbraio anche a Riva del Garda, presso la Rocca. (mn)

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