Trentino dell'anno

Marzatico: «Al museo volo tenendo i piedi per terra»

Il direttore del Castello del Buonconsiglio nominato "Trentino dell'anno" Iniziò alle medie portando carriole a Fiavé. «Il piacere di coinvolgere i visitatori»

Dopo le scuole medie chiese come premio il permesso di andare a portare carriole nel sito archeologico di Fiavé. Iniziò così la carriera tra selci e mummie di Franco Marzatico, 53 anni, oggi direttore del Castello del Buonconsiglio. Un museo che ha fatto crescere con iniziative di grande richiamo, dagli “Ori delle Alpi” all’ “Egitto mai visto”, fino ad attirare nelle sue quattro sedi (le altre tre sono i castelli Beseno, Stenico e Thun) 300 mila visitatori nel 2010 e 282 mila nel 2011. E proprio a “casa sua”, nella Sala Granda del Buonconsiglio, sabato alle 18 gli sarà consegnata la medaglia d’oro di “Trentino dell’anno”, riconoscimento promosso e organizzato dal gruppo culturale Uomo Città Territorio.

Leggi l'intervista di Luca Marognoli sul  Trentino >>>

Uno scultore trentino a Firenze

GIOVANNI INSOM (1775-1855). UNO SCULTORE TRENTINO A FIRENZE

Venerdì 11 maggio alle ore 18 a Casa de Gentili di Sanzeno sarà presentato il volume "Giovanni Insom (1775-1855). Uno scultore trentino a Firenze", un'interessante monografia su un artista finora poco studiato, ma degno in ogni caso di attenzione non solo da parte degli studiosi di scultura. La pubblicazione, edita dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici nella collana "In filigrana", sarà illustrata da Laura Dal Prà e da Luciana Giacomelli, rispettivamente dirigente e funzionario della Soprintendenza, e dalla stessa autrice Chiara Radice, giovane studiosa di storia dell'arte che ha affrontato l'argomento partendo proprio dalla tesi di laurea specialistica. Alla presentazione interverrà anche l'assessore alla cultura Franco Panizza.

Giovanni Insom è nato a Casez di Sanzeno nel 1755 ma ha trascorso gran parte della vita a Firenze, dove è morto nel 1855. Era figlio d'arte in quanto anche il padre era uno scultore di alabastro. Ed è proprio questo materiale che diede notorietà ad Insom, che dimostrò di saperlo utilizzare in maniera virtuosistica. Stilisticamente collocabile in ambito neoclassico e comunque aggiornato sulle tendenze artistiche del momento, nel suo atelier fiorentino ha eseguito molti busti e ritratti richiesti anche dagli stranieri del Grand Tour.

A Castel Thun si conserva la sua opera più importante, quel Trionfo da tavola , composto da otto piccole statue di soggetti in gran parte ripresi da modelli canoviani, già fatto conoscere dalla Soprintendenza in occasione della mostra sulle collezioni Thun tenutasi a Casa de Gentili nel 2007. La ricerca di Chiara Radice ha fornito anche lo spunto per un approfondimento tecnico-scientifico sull'alabastro, che si estraeva anche nelle cave della Val di Fiemme.

Dall'Ufficio Stampa della PAT >>>

Trionfo da tavola

Lavori al Cantinone

Castel Thun, lavori vicini

Partiranno a breve a Castel Thun i lavori per la sistemazione del Cantinone, sotto il Loggiato dei cannoni, dove troverà posto la collezione di carrozze appartenute alla nobile famiglia, e dove verrà realizzata una sala conferenze multimediale.
Intanto, la Provincia sta studiando delle soluzioni al problema delle barriere di accesso: sono in corso di progettazione «ulteriori ambiti per aumentare l'offerta al pubblico, anche corrispondendo le esigenze che il Castello del Buonconsiglio ha avanzato per la migliore valorizzazione del sito». Fra questi c'è «il miglioramento dell'accessibilità tramite la rimozione delle barriere architettoniche, attenzione già dimostrata nei programmi sinergici del Castello del Buonconsiglio e della Soprintendenza per l'accessibilità del maniero del capoluogo». La Soprintendenza ha già formulato alcune ipotesi informali, che dovranno essere supportate da sondaggi in sito e verifiche strutturali. «L'ipotesi di un volume aggiunto per l'alloggiamento dell'ascensore o comunque una sua collocazione interna alla struttura, per i problemi di impatto e soprattutto di tutela del bene dovrà essere valutata in maniera precisa tenendo conto che la rigorosa spazialità del castello offre pochi luoghi idonei al passaggio di un corpo ascensore».
È quanto l'assessore provinciale alla cultura  Franco Panizza  ha risposto al collega autonomista  Michele Dallapiccola , firmatario di un'interrogazione sulle barriere architettoniche. Dallapiccola aveva fatto riferimento al caso della visita al maniero di due classi elementari di Baselga di Piné, visita limitata al piano terra a causa dell'impossibilità di un compagno in carrozzina elettrica di accedere agli altri livelli. «Sarebbe veramente un grande esempio di civiltà - aveva suggerito - affermare con e nei fatti che in Trentino l'attenzione al disabile non incontra, scusate il bisticcio di parole, ostacoli neanche di fronte ad oggettive e riconosciute difficoltà».
Panizza ricorda nella sua risposta che Castel Thun è bene culturale soggetto a tutela e che i lavori di restauro «erano stati da subito indirizzati ad una modalità di recupero strettamente conservativa. A questa "filosofia" di intervento è ad esempio allineata la scelta di non introdurre il riscaldamento, di operare il restauro e non la sostituzione dei serramenti esterni, di non introdurre elementi contemporanei nel castello e di destinare i locali esterni al palazzo comitale alle funzioni logistiche che possano comportare un maggiore grado di intromissione rispetto allo stato dei luoghi. Le nuove introduzioni, attente anche alla risoluzione di tematiche sociali e con scopi didattici, si sono concentrate pertanto nel piano terra del palazzo comitale e nei corpi antichi del loggiato e delle cinte». E mentre il castello dei Thun è tornato ad accogliere i visitatori, accolti dai meli in fiore, del suo restauro si tornerà a parlare mercoledì 18 aprile a Trento, al Castello del Buonconsiglio, nella conferenza dal titolo «Un meraviglioso effetto di arte e di industria: le carte da parati di Castel Thun».
Il restauro del castello è stato l'occasione per una ricerca più approfondita sui  papiers peints , materiali ancora poco studiati in Italia. Quelli di Castel Thun sono di particolare rilievo in un panorama addirittura europeo per qualità e provenienza, oltre che per il rinvenimento dei documenti archivistici. Il 18 aprile a Trento ne parlerà  Alessandro Pasetti Medin , della Soprintendenza per i beni storico-artistici. L'appuntamento è nella camera del Camin nero, alle ore 17.

 

 

Linea Verde

Giovedì 12 aprile a Castel Thun sono state eseguite le registrazioni per la trasmissione di Rai 1  "Linea verde", con i conduttori Eleonora Daniele e Fabrizio Gatta. La trasmissione andrà in onda probabilmente domenica 29 aprile alle 12,20. Ecco una galleria fotografica delle registrazioni in una splendida giornata di sole.

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I Thun e la Rotaliana

I Thun e la Rotaliana-Königsberg: un libro di Paolo Dalla Torre

ROTALIANA - «Cosa c'entrano i Thun con la comunità di valle Rotaliana-Königsberg?». E' quello che si è sentito dire più e più volte lo storico Paolo Dalla Torre, a seguito della pubblicazione del suo libro dal titolo «I Thun e l'attuale Comunità Rotaliana-Königsberg. Un viaggio tra presente e passato». , , ,

Leggi l'articolo  di Andrea Casna su LaRotaliana.it >>>

 

La Torre della Polvere

Lavori a Castel Thun

TON - Nel progetto definitivo, il professionista incaricato dalla Provincia, l’architetto Ruffo Wolf, ha proposto per Castel Thun delle soluzioni progettuali al fine di rendere fruibili gli ambienti della Torre Francesco Agostino e della Torre della Polvere, con un parziale ripensamento dello schema statico della Torre Francesco Agostino e la chiusura con opportune vetrate dello spazio nel sottotetto della Torre della Polvere.

Ritenendo le proposte migliorative della fruibilità del castello, la Soprintendenza per i beni architettonici della Provincia ha  autorizzato in sanatoria la variazione del costo dell’opera per i lavori relativi al restauro e recupero ai fini museali della Torre della Polvere, della Torre di Francesco Agostino, delle Torrette del Campo dei Tornei e delle Torri e del Fossato delle Prigioni del complesso monumentale di Castel Thun, dall’importo di 600.000 all’importo di euro 659.786,78 euro. La Soprintendenza ha quindi autorizzato l’adeguamento del compenso dovuto all’architetto Wolf da 30.223,73 all’importo netto di 32.248,26 euro.

da l'Adige.it >>>

 

 

Triplicati i turisti culturali

VAL DI NON. Una valle che ha tutti i numeri per attrarre i turisti, soprattutto quelli motivati sul fronte culturale. La sfida della Val di Non è di conquistare posizioni della principale voce dell'economia trentina puntando non solo sugli aspetti naturalistici. E con Castel Thun, è sulla buona strada: i turisti con finalità culturali sono triplicati......

.....  la riapertura di Castel Thun è stata la chiave di volta per un risveglio della valle, che ha attirato nel 2010 bel 147.318 visitatori, più di quelli registrati al Castello di Buonconsiglio nello stesso anno: 131.152. Chini ha sottolineato che si tratta di valorizzare ora tutti quei gioielli artistici in Val di Non poco conosciuti, come le chiese e i palazzi signorili, per conoscere un territorio, con le sue peculiarità artistiche e architettoniche. Ma la vera sorpresa, sono i dati che presenterà stasera Giulia Dalla Palma. Dalla relazione del convegno, il direttore dell'Apt rilevava che i turisti che scelgono la Val di Non (dati giugno-settembre 2009) lo fanno nel 51% dei casi perché cercano relax e riposo in ambiente naturale, il 29% per una vacanza legata allo sport e solo il 3,8% per le opportunità culturali. Ora, i dati aggiornati al 2011, nello stesso periodo, mostrano che i turisti attratti dalle proposte culturali sono diventati il 9,9%, mentre rimane al primo posto chi cerca relax e riposo (77,9%) e chi viene per l'attività fisica è al 30,9%. Altro dato, a conferma che Castel Thun è stato un volano senza precedenti per il turismo, è quello dei siti preferiti: nel 2009 c'era San Romedio al primo posto con l'87%, al 42,9% Palazzo assessorile, al 32,9% Castel Thun. Nel 2011 Castel Thun, balza al 69% delle preferenze, sempre primo è San Romedio 78%, seguito da Palazzo assessorile al 30%. Castel Thun pigliatutto? No, perché, ha osservato Salvatore Ferrari, sta negli amministratori locali far sì che le molteplici chiese di pregio sul territorio non restino chiuse e che tali visite entrino nei calendari di Pro Loco e Apt. Un contributo lo dà l'associazione Anastasia, nata nel 2009, che ha 70 guide volontarie formate dall'Ufficio Arte sacra della Diocesi, per conoscere le chiese e il contesto in cui sono inserite........

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